martedì 15 maggio 2012

L'errore di Putti..

Andy Warhol disse che in futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti. E' quello che deve aver pensato Putti, dopo la querelle di fassiniana memoria, avvenuta negli studi di Ballarò l'otto maggio scorso.
Il quasi candidato sindaco, che ha sfiorato il ballottaggio, con la baldanza di chi non sa e ignora, ha ben pensato di interloquire apertamente sull'ideale grillino e di andarsi a scontrare con un caposaldo di tutto ciò che il suo partito aborre: l'amico della casta Fassino.
Intento nell'ideale del partito, Putti, con grandi orecchie da mercante, non capendo o forse non sentendo, ha accusato il sindaco di Torino di sminuire l'ideale antipolitico di Grillo, parlando di diritti sociali e civili.
Il giorno dopo il Capo del Movimento Cinque Stelle, ha redarguito Putti (attualmente latitante in qualche vicolo buio di Genova) ordinandogli di non scendere al bieco compromesso della tv generalista, di non lasciarsi tentare dalle lusinghe dei talk show, di lasciare ai politici vetusti della casta azzannarsi l'un l'altro senza arrivare al dunque.

In effetti, se uno strizzasse per bene le meningi, dovrebbe chiedersi : perchè Grillo parla della tv come il demonio? Perchè invita calorosamente i suoi prodi a starsene lontani  dal chiacchiericcio mediatico?
"L'unico mezzo per noi del Movimento è il web, dove tutto è nato" E aggiungo io: dove morirà.

Perchè Beppe Grillo, forse ti è sfuggita una cosa in questa immensa giostra che scoppietta.
La politica è una piazza aperta, è un'agorà, dove tutti possono dire la loro, dove tutti possono decidere di posizionarsi ovunque, dentro e fuori uno studio televisivo, dove ognuno di noi accede in maniera differente alle idee, ai modi e agli strumenti.

Non sarà che tutto questo fuggi fuggi sia dovuto ad una mancanza di coraggio? La volontà di non mettersi dentro ad un dibattito, solo perchè non si riesce a gestire?

Non ti basta aver visto con i tuoi occhi come è finita la Lega?




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